Comunemente chiamato Maschio Angioino, il Castel Nuovo è uno dei simboli più celebri di Napoli. Situato in Piazza Municipio, vicino al Porto di Napoli e a pochi passi dai Giardini del Palazzo Reale, questo imponente maniero ha svolto un ruolo centrale nella storia della città, fungendo da sede politica e culturale per diverse dinastie che si sono succedute al potere.
Il castello fu originariamente chiamato “Castrum Novum” dai sovrani della dinastia d’Angiò, per differenziarlo dai più antichi Castel dell’Ovo e Castel Capuano. Costruito nel 1279 per volere di Carlo I d’Angiò, il castello divenne subito residenza reale e sede di una vivace corte politica e culturale. Il progetto venne affidato agli architetti francesi Pierre de Chaulle e Pierre d’Angicourt, che lo eressero su un’area fuori le mura cittadine conosciuta come Campus oppidi.
Castel Nuovo fu il palcoscenico di numerosi eventi leggendari, tra cui il celebre “Gran Rifiuto” di Papa Celestino V nel 1294, che abdicò nella Sala Maior, e la successiva nomina di Bonifacio VIII. Durante il regno degli Aragonesi, il castello subì importanti ampliamenti e venne aggiunto il maestoso Arco Trionfale in marmo, celebrativo della conquista del Regno di Napoli da parte di Alfonso V d’Aragona nel 1442.
Uno degli episodi più noti legati al castello è la Congiura dei Baroni del 1486, che si concluse con l’arresto di numerosi nobili nella Sala dei Baroni per mano del re Ferdinando I d’Aragona.
La Cappella Palatina, dedicata a Santa Barbara, conserva ancora oggi parte degli affreschi originari, alcuni dei quali attribuiti a Giotto e alla sua scuola. Pur essendo in gran parte perduto, il ciclo pittorico della cappella è un’importante testimonianza del valore artistico del castello. Tra i grandi ospiti che vi soggiornarono si annoverano personalità come Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca.
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