Il Complesso Monumentale di Sant’Anna dei Lombardi, conosciuto anche come Santa Maria di Monteoliveto, è una struttura che contiene alcune tra le più importanti opere storico-artistiche d’Italia. Questo complesso rappresenta un tempio della pittura e della scultura cinquecentesca napoletana e toscana.
La fondazione del complesso risale al 1411 ed è stata opera del protonotario del re di Napoli, Ladislao di Durazzo, e di Gurello Origlia, che si sono occupati della costruzione del monastero degli olivetani.
La chiesa, dedicata alla Purificazione di Maria, è stata al centro della vita spirituale della nobiltà napoletana fin dall’epoca della fondazione. Inizialmente, il complesso monastico si trovava al di fuori delle mura della città ed era costituito da quattro chiostri, che oggi sono incorporati nella vicina Caserma di Pastrengo o addossati al Palazzo delle Poste. Il Chiostro Grande, ad esempio, era un luogo di meditazione, raccoglimento e studio.
Tra gli ambienti più famosi del complesso si annovera la Sagrestia vecchia, considerata una piccola cappella Sistina nel cuore di Napoli, grazie alla volta affrescata da Giorgio Vasari nel 1545 con le allegorie delle virtù e delle costellazioni. Altro capolavoro del complesso è il Compianto sul Cristo morto, un gruppo di statue in terracotta a grandezza naturale realizzato nel 1492 dallo scultore modenese Guido Mazzoni, che colpisce per la potenza espressiva e realismo.
Molto suggestiva è anche la Cripta degli Abati, che serviva come luogo di sepoltura ed espiazione dell’ordine Olivetano attraverso l’antica pratica della scolatura. Infine, arricchiscono il percorso museale le cappelle quattrocentesche decorate da sculture di artisti come Antonio Rossellino, Benedetto Da Maiano e un giovane Michelangelo con il suo spiritello reggifestone.
Nell’autunno del 1544, l’ordine degli Olivetani invitò Giorgio Vasari a Napoli per affrescare il refettorio, attualmente noto come Sagrestia Vecchia, nel monastero di Santa Maria di Monteoliveto. Vasari stesso descrisse brevemente il programma pittorico, che aveva un chiaro intento etico-didattico. Le tre sezioni della Sagrestia sembrano seguire un preciso programma iconografico e didattico: la prima sezione, all’ingresso, rappresenta la Religione; la sezione mediana, intorno all’ottagono che rappresenta l’Eternità, mostra le virtù legate alla condizione umana dei monaci; infine, nell’ultima sezione, sono rappresentati i soggetti centrali della Fede e del rapporto con la divinità. Le splendide tarsie lignee di Fra’ Giovanni da Verona incorniciano l’ambiente. I soggetti raffigurati sono vari, dalle vedute di architetture urbane e paesaggistiche, realistiche o immaginarie, ai falsi armadi e alle finte nicchie con figure, tutti caratterizzati da un effetto tridimensionale ottenuto grazie all’uso sapiente della prospettiva. Le vedute di paesaggi spesso includono animali, mentre i falsi armadi contengono oggetti di vario genere, poggiati su mensole, dai quali non è difficile ipotizzare un significato simbolico o religioso. Ogni tarsia è separata dalle altre da nicchie in cui sono posizionate statuette lignee di monaci e monache olivetani, spesso mutilate, ma affascinanti per la stravaganza dell’abbigliamento decorato con motivi vegetali, che decorano la tradizionale tunica bianca con cappuccio dell’ordine.
*Riduzioni per under 26, studenti universitari, insegnanti, giornalisti, possessori di Artecard, gruppi min. 10 pax.
**Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN); Catacombe di Napoli; Pio Monte della Misericordia; San Lorenzo Maggiore
La prenotazione per i gruppi è obbligatoria.
Come arrivare