Ferdinando I di Borbone, come «ex voto», per aver ricuperato il Regno, incaricò nel 1817 Pietro Bianchi (1787-1840) di Lugano, uno dei migliori della scuola neoclassica, di erigere l’attuale Basilica nel sito della Chiesa di S. Luigi officiata dai Frati Minimi di S. Francesco di Paola.
La sistemazione della Piazza, ottenuta con l’abbattimento, nel 1806, dei conventi di S. Spirito e di S. Luigi ai tempi di Gioacchino Murat, iniziata da Leopoldo Laperuta, doveva costituire il Foro Ferdinandeo. I lavori della Basilica iniziarono nel 1817 ed ebbero termine, dopo 30 anni, dai continuatori del Bianchi, nel 1846.
Incornicia l’enorme piazza del Plebiscito con il maestoso e celebre colonnato, mentre evoca neoclassicamente il Pantheon di Roma sia nella facciata che nell’interno. L’imponente chiesa ottocentesca, con il timpano su colonne ioniche, le tre alte cupole e la pianta circolare, per la sua imponenza è uno dei luoghi più amati e visitati della città.